Rassegna stampa
Riccardo Riva: interventi subito perché l'economia è all'emergenza
Non sorprende gli imprenditori la gelata sul Pil Riccardo Riva: «Da dieci anni i nostri risultati sono sotto i valori medi dei partner europei»

«Siamo stati quantomeno cattivi profeti in patria e quello che ci sta accadendo, e non da ora, in senso economico è solo colpa del nostro cosiddetto sistema Paese. Non siamo stati capaci di presentarci in Europa con una situazione in ordine ed ora veniamo giustamente sanzionati, per colpa nostra».

L’Italia è l’unica nazione del G7 col Pil in calo (0,4%, dato Ocse) e Riccardo Riva, responsabile dell’internazionalizzazione in Confindustria Lecco, legge l’ultima bocciatura dell’Ocse, in aggiunta a quella di Standard&Poor’s che taglia le nostre stime di crescita, come effetto del mancato senso di responsabilità della politica verso l’economia nazionale. Riva, che guida l’azienda di famiglia, la società di spedizioni internazionali Fischer&Rechstainer di Valmadrera, parla da un osservatorio che conosce bene, quello delle aziende abituate, come la sua, a lavorare nel mondo e ad annusare lo spostamento dei mercati.

«A Lecco – dice Riva – parlo con banche e colleghi imprenditori in un confronto continuo. Tutti noi oggi constatiamo lo stato delle cose, con questi nuovi dati negativi, e non siamo sorpresi. Da mesi le parti economiche dicono alla politica che per raggiungere gli altisonanti obiettivi economici annunciati per fine anno avremmo dovuto cambiare registro dando priorità a scelte economiche magari impopolari e risolvendo lo scenario fiscale. Pena la situazione, puntualissima, in cui ci ritroviamo ora, maledettamente costretti a discutere di progressi dello zero virgola».

A proposito della crescita rinviata al 2015 (+0,1% secondo l’Ocse) secondo Riva non c’è ragione che essa si verifichi se le riforme strutturali non arrivano.

«Da dieci anni – dice l’imprenditore ricordando quanto siano lontani per l’Italia gli obiettivi di “Europa2020” per la crescita – l’andamento economico dell’Italia è sempre inferiore alla media europea.